Frasi di donne e uomini contro l’aborto

Una giovane sposa in stato interessante un giorno fu ricoverata in ospedale per un semplice attacco di appendicite. Alla fine dei trattamenti i medici le consigliarono di abortire il bambino perché era a rischio disabilità, ma la giovane e coraggiosa sposa rifiutò e il bambino nacque. Quella donna era mia madre e io ero il bambino.

Andrea Bocelli, ipovedente dalla nascita e cieco dall’età di 12 anni

L’aborto è una negazione diretta dei principi di umanità, una negazione diretta del nostro giuramento medico di proteggere la vita in tutte le sue forme.

Dr. Mildred Fay Jefferson, prima donna afroamericana a laurearsi in medicina alla Harvard Medical School

Non c’è nessuna buona ragione pratica che giustifichi la soppressione di un essere umano, sia pure nei primi stadi della sua evoluzione. Io so che in nessun altro fenomeno dell’esistenza c’è un’altrettanto furibonda, totale, essenziale volontà di vita che nel feto. La sua ansia di attuare la propria potenzialità, ripercorrendo fulmineamente la storia del genere umano, ha qualcosa di irresistibile e perciò di assoluto e di gioioso. Anche se poi nasce un imbecille.

Pasolini su “Paese sera”, 25 gennaio 1975

Sono contrario alla legalizzazione dell’aborto, perché la considero, come molti, una legalizzazione dell’omicidio. Nei sogni, e nel comportamento quotidiano – cosa comune a tutti gli uomini – io vivo la mia vita prenatale, la mia felice immersione nelle acque materne: so che là io ero esistente. Mi limito a dir questo, perché, a proposito dell’aborto, ho cose più urgenti da dire. Che la vita sia sacra è ovvio: è un principio più forte ancora che ogni principio della democrazia, ed è inutile ripeterlo.

Pasolini, “Sono contro l’aborto” sul Corriere della sera, 19 gennaio 1975

La mia posizione su questo punto coincide con quella dei comunisti. Potrei sottoscrivere parola per parola ciò che ha scritto Adriana Seroni su «Epoca» (25-1-1975). Bisogna evitare prima l’aborto, e, se ci si arriva, bisogna renderlo legalmente possibile solo in alcuni casi «responsabilmente valutati» (ed evitando dunque, aggiungo, di gettarsi in una isterica e terroristica campagna per la sua completa legalizzazione, che sancirebbe come non reato una colpa). […]
Sono d’accordo coi comunisti sull’aborto. Qui c’è di mezzo la vita umana. […] 
Dunque dicendo «c’è di mezzo la vita umana», parlo di questa vita umana – questa singola, concreta vita umana – che in questo momento, si trova dentro il ventre di questa madre.
É a ciò che tu non rispondi. É popolare essere con gli abortisti in modo acritico e estremistico? Non c’è neanche bisogno di dare spiegazioni? Si può tranquillamente sorvolare su un caso di coscienza personale riguardante la decisione di fare o non fare venire al mondo qualcuno che ci vuole assolutamente venire (anche se poi sarà poco più che nulla)? Bisogna a tutti i costi creare il precedente «incondizionato» di un genocidio solo perché lo status quo lo impone? Va bene, tu sei cinico (come Diogene, come Menippo… come Hobbes), non credi in nulla, la vita del feto è una romanticheria, un caso di coscienza su un tale problema è una sciocchezza idealistica… Ma queste non sono delle buone ragioni.

Pasolini, “Sacer”, in risposta ad Alberto Moravia, 30 gennaio 1975

Tante persone sono molto preoccupate per i bambini che muoiono di fame, ma milioni muoiono deliberatamente per volere della madre. E questo è ciò che è il grande distruttore della pace oggi. Perché se una madre può uccidere il proprio bambino, cosa mi impedisce di uccidere te e a te di uccidere me? Nulla.

Madre Teresa di Calcutta, Nobel per la pace 1979

Altra cosa è l’aborto, in cui non ci riesce davvero di scorgere alcuna affermazione della libertà della donna. Quest’ultima può certo, con l’aborto, interrompere in modo traumatico un processo naturale; ma per farlo deve colpire se stessa, e tutto ciò che di umano, oltre che naturale e istintuale, è per lei l’inizio della sua maternità. […]
Non è crescita di civiltà ma piaga sociale che in quanto tale non va estesa ma ridotta.

Adriana Seroni, militante PCI, La questione femminile in italia (1970-1977)

Stiamo scambiando un delitto per un diritto. Qua si ha paura di dire, perché anche la politica ha paura a dirlo, che l’aborto è un omicidio.

Incoronata Boccia, vicedirettrice del Tg1

Non possiamo restare indifferenti davanti a una donna che soffre per la sua gravidanza non desiderata, ma la soluzione non è mai uccidere un figlio innocente.

Lila Rose, attivista

Il diritto di uccidere il proprio bambino non è un diritto femminile.

Alice Paul, attivista

Se noi donne ci rendiamo conto che non c’è alcuna ragione legittima per l’aborto, allora lo rifiuteremo. E se lo rifiuteremo, nessuna legge potrà renderlo giusto.

Victoria Gillick, attivista per i diritti dei bambini