Canzone – Lucio Dalla

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Testo

Non so aspettarti più di tanto
ogni minuto mi dà
l’istinto di cucire il tempo
e di portarti di qua

ho un materasso di parole
scritte apposta per te
e ti direi spegni la luce
che il cielo c’è

stare lontano da lei
non si vive
stare senza di lei
mi uccide.

Testa dura testa di rapa
vorrei amarti anche qua
nel cesso di una discoteca
o sopra al tavolo di un bar

o stare nudi in mezzo a un campo
a sentirsi addosso il vento
io non chiedo più di tanto
anche se muoio son contento

stare lontano da lei
non si vive
stare senza di lei
mi uccide.

Canzone cercala se puoi
dille che non mi perda mai
va per le strade tra la gente
diglielo veramente.

Io i miei occhi dai tuoi occhi
non li staccherei mai
e adesso anzi io me li mangio
tanto tu non lo sai.

Occhi di mare senza scogli
il mare sbatte su di me
che ho sempre fatto solo sbagli
ma uno sbaglio poi cos’è.

Stare lontano da lei
non si vive
stare senza di lei
mi uccide.

Canzone cercala se puoi
dille che non mi lasci mai
va per le strade tra la gente
diglielo dolcemente.

E come lacrime la pioggia
mi ricorda la sua faccia
io la vedo in ogni goccia
che mi cade sulla giacca

stare lontano da lei
non si vive
stare senza di lei
mi uccide.

Canzone trovala se puoi
dille che l’amo e se lo vuoi
va per le strade tra la gente
diglielo veramente
non può restare indifferente
e se rimani indifferente
non è lei.

Stare lontano da lei
non si vive
stare senza di lei
mi uccide…

Commento e interpretazione di Valerio Capasa

700 anni fa un poeta di nome Guido Cavalcanti, che è uno di quelli con cui passo il tempo, un poeta stilnovista, siccome la sua donna amata era andata lontano e non sperava più di vederla, le aveva scritto una canzone, una piccola ballata, e aveva chiesto alla canzone di andare dalla sua amata, dal momento che lui non poteva vederla.

700 anni dopo Samuele Bersani portò a Lucio Dalla un testo in cui lo stilnovismo riviveva, perché chiedeva alla ragazza che lo aveva lasciato di tornare insieme come aveva fatto Cavalcanti 7 secoli prima. Diceva: canzone, cercala! Vai da lei!

Nelle parole di Samuele Bersani rivive la nostra poesia antica. E Lucio Dalla ci ha fatto su una musica, un arrangiamento. C’è stato un periodo in cui questa canzone tutti la cantavano. Perché dice che stare senza di lei non si vive. Ed è esattamente quello che da sempre chiedono le poesie d’amore.

Le canzoni cercano sempre un cuore che le ascolti. Non solo le canzoni cercano lei. Le canzoni cercano qualcuno che sia all’altezza della canzone. Le grandi parole vanno in giro e aspettano di trovare un cuore che non rimanga indifferente.

Per la cronaca, la ragazza in questione, quando Samuele Bersani andò da lei e le disse: «hai visto, la canzone che ho scritto per te la canta tutta Italia!», lei rispose: «Sei buono solo a scrivere canzoni» e comunque non si rimise con lui. Il che dimostra che non era lei, perché se rimane indifferente non è lei.

La canzone sa quando arriva il cuore non indifferente. E ovviamente se questo cuore non si trova, come in tutte le grandi ricerche, quando non trovi ciò che vai cercando la vita assume contorni malinconici. Lucio Dalla non ha mai avuto il problema, come tutti i grandi geni, di chiamare per nome, di guardare in faccia la malinconia.

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