Chiedo scusa se parlo di Maria (Gaber) – Significato e testo

Dall'album "Far finta di essere sani" (1973) e "Anche per oggi non si vola" (1974)

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Spiegazione di Gaber

«Abbiamo sempre cercato, io e Luporini, di contrapporre e unire questi due piani, il personale e il politico, di individuarli come contrapposti e di risolverli con l’unione nel gesto che diventa personale e politico contemporaneamente, ma questa scissione tra personale e politico mi sembra già sbagliata nell’enunciazione. Non puoi parlare di “personale” e di “politico”, nel momento in cui tu li distacchi o – cercando di metterli insieme – li consideri separati. “Maria il Vietnam, Maria la libertà, Maria la rivoluzione”, sono parole messe insieme che a me danno un’emozione proprio perché diventano la stessa cosa: Maria è il Vietnam. Non è che bisogna occuparsi del personale o del politico, sono la stessa cosa. lo non mi sono mai trovato d’accordo su questo tipo di scissione, che poi diventa degli slogan riduttivi, da “uniti sì ma contro la DC”, diventa questo, in cui la coscienza è dietro l’angolo, è facile, è da prendere subito. Mi sembra tutto più elaborato».

C. Bernieri, Giorgio Gaber, in Non sparate sul cantautore, vol. 1, Mazzotta editore, Milano, 1978.

Interpretazione ed esibizione del prof. Luigi Gaudio

«C’era come un imperativo nel ’68, nei collettivi che si facevano a scuola, nei posti di lavoro, ed era il seguente: mettere da parte le questioni private (vedi «Una questione privata» di Beppe Fenoglio), perché c’era qualcosa di più importante da fare, c’era una società ingiusta da abbattere, c’era un futuro da costruire, e soffermarsi sul privato era sintomo di egoismo e ristrettezza di orizzonti. Ma Gaber dice no. Per lui viene prima l’uomo, e la donna, prima di qualunque discorso, prima di qualunque ideologia».

Fonte: A tutta scuola (portale scolastico)

Interpretazione di Canoscenza.it

Chiedo scusa se parlo di Maria è una delle canzoni più fraintese e strumentalizzate di Gaber.

Ho notato spesso diversi opinionisti, proprio mentre disquisivano di «politica e sociologia» e di «qualsiasi ideologia», richiamare questa canzone per sottolineare che il fine del loro discorso fosse un’ipotetica Maria. Un economista aveva citato questa canzone per parlare delle difficoltà che una ragazza aveva incontrato nel passaggio tra l’università e il lavoro.

Ma costoro non stavano parlando di “Maria”, bensì la stavano utilizzando per avvalorare il proprio discorso o la propria ideologia. Maria non è un’ipotetica persona dalla quale prendere spunto per montare una polemica o sviluppare un discorso, è molto molto molto di più.

Gaber nella canzone è stato molto chiaro:

Non è facile parlare di Maria
ci son troppe cose che sembrano più importanti
mi interesso di politica e sociologia

per trovare gli strumenti e andare avanti
mi interesso di qualsiasi ideologia
ma mi è difficile parlare di Maria

Tra la politica, la sociologia, le ideologie da un lato, e Maria dall’altra, c’è di mezzo un avversativo: il «ma». E dato che dopo dice che Maria è «la realtà», vuol dire che quest’ultima sfugge a quei ragionamenti e discorsi che «sembrano più importanti».

Cos’è questa realtà che sfugge?

Non vorrei che si trattasse di una cosa mia
e nemmeno di un amore non conviene

È più che una cosa solo mia, è più di una singola storia d’amore, è qualcosa di indicibile che è al fondo del cuore di tutti per rivelarci, con stupore, chi siamo. Come un’«illogica allegria», per richiamare il titolo di un altro pezzo straordinario di Gaber.

Non potremo mai capire e risolvere i problemi del mondo percorrendo la strada astratta della politica e delle sue ideologie, ma possiamo capire e risolvere i problemi del mondo percorrendo la strada concreta di «Maria la realtà».

Interpretazione di “Patria Indipendente”

In questo spettacolo Gaber mette in luce la sua forte sensibilità verso la sfera del privato: è come se volesse dire, l’autore, che se un individuo non conosce le sue verità più profonde, se non comprende l’animo delle persone a lui più vicine, è impossibile che possa intendere e tanto meno affrontare i grandi drammi, le questioni che sconquassano quegli anni tormentati, come la guerra in Vietnam o le violenze politiche.

Chiedo scusa se parlo di Maria è proprio emblematica della scelta di dare spazio all’aspetto dei sentimenti, del personale, del privato come azione prioritaria rispetto all’adesione alle grandi questioni collettive.

La canterà al Palalido di Milano durante una manifestazione di solidarietà per il popolo cileno dopo il colpo di stato di Pinochet. Sarà fischiato e contestato. Ma lui era coerente all’idea che non esiste una rivoluzione fatta di slogan: la rivoluzione viene dal quotidiano senso di realtà.

Fonte: Patria Indipendente

Testo canzone

Chiedo scusa se parlo di Maria
non nel senso di un discorso quello che mi viene
Non vorrei che si trattasse di una cosa mia
e nemmeno di un amore non conviene

Quando dico parlare di Maria
voglio dire di una cosa che conosco bene
certamente non è un tema appassionante
in un mondo così pieno di tensione
certamente siam vicini alla pazzia
ma è più giusto che io parli di Maria

La libertà Maria
la rivoluzione Maria
il Vietnam la Cambogia Maria
la realtà.

Non è facile parlare di Maria
ci son troppe cose che sembrano più importanti
mi interesso di politica e sociologia
per trovare gli strumenti e andare avanti
mi interesso di qualsiasi ideologia
ma mi è difficile parlare di Maria

La libertà Maria
la rivoluzione Maria
il Vietnam la Cambogia Maria
la realtà.

Se sapessi parlare di Maria
se sapessi davvero capire la sua esistenza
avrei capito esattamente la realtà
la paura la tensione la violenza.
Avrei capito il capitale e la borghesia
ma la mia rabbia è che non so parlare di Maria

La libertà Maria
la rivoluzione Maria
il Vietnam la Cambogia Maria
la realtà.

Maria la libertà Maria
la rivoluzione Maria
il Vietnam la Cambogia Maria
la realtà. Maria
la realtà Maria
la realtà.

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