[Dialogo tra un impegnato e un non so] Un’idea – Gaber

Pubblicato nel 1972.

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– Chi sei?
– Mah, non so
– Chi sei?
– Sono un non so
– L’ironia è un’arma della borghesia, chi sei?
– Sono, sono uno che scrive
– Ah, sei un poeta
– Beh, chiamami come ti pare
– Un poeta rivoluzionario
– Si rivoluzionarlo
– E di cosa parli?
– Parlo dell’uomo, dei suoi rapporti, dell’amore, parlo di un albero
– Ah di un albero, era lì che ti aspettavo, ma non lo sai che parlare di un albero in tempo di rivoluzione, è come tradire la rivoluzione?
– C’è la rivoluzione?
– Non fare lo spiritoso, parlavo dell’impegno, dell’impegno ideologico
– Questa l’ho già sentita eh
– L’hai già sentita ma non l’hai imparata!
– Non è che non l’ho imparata, è che a me non interessa il cervello che va va chissà dove, deve passare di qui dentro, è l’istinto che mi interessa, lo stomaco
– Aah lo stomaco, era lì che ti aspettavo
– E ma tu mi aspetti sempre da tutte le parti!
– Per forza, fai ancora il discorso sui sentimenti, sui dolori, lo so dove vuoi arrivare, ma credi veramente di servire a qualcosa?
– Mah non so, servo a qualcosa? Dite, ditelo voi, servo a qualcosa? Non dicono.
– Non servi a niente, sei un poeta borghese, ti rinchiudi in te, non riesci a tirar fuori un’idea, modificarla, cambiarla.
– Un’idea, modificarla, cambiarla, elaborarla, non ci vuole mica tanto. È cambiarsi davvero, è cambiarsi di dentro che è un’altra cosa.

Prosegue con la canzone Un’idea.

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