Film: «Father Stu» (2022). La storia vera di un pugile che diventa prete.

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Father Stu è il film che racconta la vera storia di Stuart Long, un pugile nemmeno battezzato che si converte al cattolicesimo diventando prete, affrontando un gravissimo incidente stradale e una malattia progressiva che lo porta prima all’immobilità e poi alla morte. La sua storia è stata veicolo di veri e propri miracoli, cambiando la vita di molte persone a lui vicine.

La sua famiglia di origine è atea e anticlericale. Suo padre è un alcolista. Stuart è un uomo pieno di sé, arrogante, nevrotico, sostanzialmente insoddisfatto. Vuole controllare tutto e prevalere con i suoi muscoli. Odia suo padre per via di un passato familiare non felice. Non vuole finire a fare l’operaio perché non troverebbe alcun senso alla sua vita, allora cerca di affermarsi come pugile e poi come attore.

Si innamora di una ragazza per un colpo di fulmine, ma la vuole possedere. Lei, cattolica fervente, lo rifiuta nel rispetto del suo corpo, ma vede in lui un uomo che potrebbe cambiare. Nonostante sia ateo e anche blasfemo, decide di battezzarsi per impressionarla, partecipando ad incontri, per l’approfondimento della dottrina cattolica, che lo lasciano molto scettico, ma riuscirà a fidanzarsi con la sua amata.

La conversione

Dopo un grave incidente in moto quasi mortale, vede la Madonna che gli dice che Gesù, suo figlio, è morto per lui. Dopo questa illuminazione divina incontrerà la sua fidanzata per dirle che ha deciso di farsi prete, argomentando così:

«Se Dio è disposto a perdonarmi, io devo poter perdonare gli altri. A chi mi ha investito, io volevo rompergli il culo, ma con l’aiuto di Dio adesso l’ho perdonato». [...] 
«Ho sentito lei, Maria. Per la prima volta in vita mia non dovevo più lottare. Sentivo di essere al sicuro e amato»

Lei ci rimane molto male perché stava già sognando di potersi sposare con lui; i suoi genitori lo stesso perché si oppongono fortemente a questa sua scelta. Suo padre gli dice: “Di cazzate ne hai fatte tante nella vita, ma non pensavo saresti arrivato fino a questo punto”.

Lui però cerca sempre, con una nuova tranquillità, di testimoniare le ragioni della sua scelta. Anche entrare in seminario non si rivela facile, perché il suo passato così ambiguo e il fatto di avere precedenti penali insospettiscono la Chiesa, tuttavia riuscirà a convincere tutti della sua autentica vocazione.

Nel suo primo discorso in chiesa da seminarista dirà:

«Gesù sulla croce, inchiodato, ha chiesto a Dio di perdonarli perché non sanno quello che fanno. Non è venuto per condannarci, per farci vergognare dei nostri peccati, ma per perdonarci. Il perdono di Dio dipende dal fatto che noi perdoniamo gli altri. Questo è il patto e non è così facile. La verità è che non possiamo farlo da soli. È tutto nella grazia di Dio. Porterà i pesi per noi, se lo lasciamo entrare.»

La malattia e i miracoli

Un giorno cade a terra durante una partita di basket, senza riuscire a rialzarsi, così scopre di avere una miosite da corpi inclusi, un raro disturbo muscolare progressivo simile alla sclerosi laterale amiotrofica. Conosciuta la diagnosi si abbatté moralmente e chiese a Dio: “Perché?”; ma in seguito scoprì che questo avvenimento drammatico stava solo rafforzando la sua fede e generando miracoli.

Il primo miracolo è quello del riavvicinamento con i suoi genitori che, per la prima volta, nell’aiutarlo per via delle sue evidenti difficoltà motorie a svolgere le normali attività quotidiane, si accorgono di volergli bene e anche lui scopre di volerne a loro, in particolare a suo padre con cui in precedenza aveva un rapporto più conflittuale. Sarà addirittura quest’ultimo ad accompagnarlo in chiesa, a sorpresa, per l’ordinazione da sacerdote.

Il suo primo discorso dopo l’ordinazione viene ascoltato anche dai suoi genitori che, nonostante il loro anticlericalismo di partenza, non riescono a non commuoversi per le parole di loro figlio, scoprendo qualcosa da cui prima non si erano mai lasciati toccare.

«Tutti si sbagliavano su di me. Ogni rissa era contro il mondo che mi faceva sempre torti. Ogni livido sulla faccia, ogni goccia di sangue erano per combattere l'ingiustizia di Dio. Ora ho un aspetto peggiore di una volta. La differenza è che so che la mia sofferenza è un dono di Dio. Sì, sembra un'idiozia, ma viene da un uomo su una sedia a rotelle, perciò la dovete ascoltare. Ascoltatela! La nostra natura esterna si consuma, ma la nostra natura interna si rinnova ogni giorno. Questa vita, qualunque sia la sua durata, è un'afflizione momentanea per prepararsi alla gloria eterna. Non dovremo pregare di avere una vita facile, ma di saperne sopportare una difficile, perché l'esperienza della sofferenza è la piena espressione dell'Amore di Dio, l'occasione di essere più vicini a Cristo. Nessuno soffre di buon grado, non io sicuramente, persino Cristo per un momento: "mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?", ha chiesto dalla croce. Si sentiva tradito. In quel momento, lui senza colpe, si è fatto carico di tutti i nostri peccati, ha pagato per noi perché ci ama. E quell'amore può rendere l'uomo peggiore un credente, perché quell'amore è un sentimento senza eguali, e guidarvi a trovare quell'amore è il motivo per cui Dio mi ha dato la via maestra per morire e di questo lo ringrazio ogni giorno. Amen.»

I suoi genitori diventano così persone nuove, che improvvisamente guardano alla vita in modo diverso. Passano attraverso il rito dell’iniziazione cristiana degli adulti (RICA) e vengono ricevuti nella Chiesa cattolica. Suo padre inizia ad uscire dall’alcolismo, pentendosi per gli errori fatti nel corso della sua vita, soprattutto con suo figlio, a cui non ha mai dato ragioni per essere considerato un buon padre. E, dopo aver detto “siamo due fiori sbocciati tardi”, abbraccia sua moglie.

Ma di miracoli ne avvengono tanti altri. Nel 2010 Stuart si trasferì in una struttura di assistenza a lungo termine a Helena, dove continuò il ministero di sacerdote, affidandosi ad altri per il trasporto. Quando le sue condizioni peggiorarono e non poteva più lasciare la struttura, tanti fedeli andavano a trovarlo.

Man mano che diventava più debole, gli amici lo aiutavano a celebrare la Messa guidando le sue dita a toccare gli oggetti giusti. Anche molti operatori sanitari della struttura di degenza si convertono al cattolicesimo dopo averlo incontrato.

I genitori di Stuart e un certo numero di amici, vicini, parrocchiani e clero sono stati coinvolti nella produzione del film che è uscito nelle sale il 13 aprile 2022, durante la settimana santa.

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