Film: «Moulin Rouge» (2001). Perché guardarlo?

0
98

«Non ho più bisogno di te! Per tutta la vita mi hai fatto credere che valevo solo quello che erano disposti a pagarmi, ma Christian mi ama! Lui mi ama! Lui mi ama! E vale più di qualsiasi cosa. Ce ne andiamo lontano da te, lontano dal duca, lontano dal Mouline Rouge

Anche una cortigiana (una prostituta) è fatta per amare ed essere amata. È la storia di Satine, che inizia appunto dal Mouline Rouge: un locale notturno, una sala da ballo e un bordello, un regno di piaceri notturni in cui i ricchi e i potenti vanno a divertirsi con giovani e belle creature di malaffare. È un luogo di divertimento caotico per fuggire dalla noia del tran-tran quotidiano al ritmo del can-can (danza seduttiva).

Satine era la più ambita di tutte. La chiamavano il Diamante splendente. Era lei la stella del Mouline Rouge. Si offriva a chi poteva permettersi di pagarla o regalarle diamanti perché – come canterà nel film – l’amore finisce e il fascino appassisce, ma quelle pietre preziose restano immutate.

Christian, giovane aspirante scrittore che fa dell’amore il suo credo, si innamora di lei che, invece, ambiva ad incontrare il duca di Monroth, a cui concedersi subito per ottenere in cambio la garanzia di un carriera di successo come attrice.

Per un fortuito scambio di persona, Satine incontra Christian credendo che fosse il duca. Mentre cerca in tutti i modi di sedurlo per arrivare ad un amplesso, lui si sottrae cantandole una canzone che dice: «È bella la vita ora che il mondo mi ha dato te».

Lei resta stupefatta, viene guardata come mai prima di allora, e anche il suo sguardo e il suo sorriso cambiano, ma quando scopre che in realtà lui non è il duca, ma uno scrittore povero, si arrabbia e lo caccia via. Christian, però, non si arrenderà e le mostrerà il volto di un sentimento che apre al cielo e anela al “per sempre”.

Il regista Baz Luhrmann, come emerge anche nel suo procedente film “Romeo + Giulietta di William Shakespeare”, è bravissimo nel mostrare la contrapposizione tra un mondo assordante (e vuoto di significato) e un desiderio straziante, misterioso e tendente all’infinito.

L’amore così diventa ancora più necessario perché si rivela come l’unica salvezza in una realtà che ti spinge ad indossare una maschera per far finta di essere ciò che non sei, mentre ti induce desideri di cose che non vuoi, negandoti la libertà.

Un difetto del film può stare in un certo sentimentalismo fine a se stesso che può essere percepito in alcuni passaggi, ma che difetto può mai rappresentare in un mondo totalmente desentimentalizzato come il nostro?

La storia prosegue con il duca che, sfruttando il suo potere e utilizzando l’arma del ricatto, reclamerà dei diritti sul corpo di Satine. Qui emerge anche il carattere ambiguo della gelosia: quella “sana” di Christian, che vuole preservare quella bellezza che i due hanno scoperto insieme, e quella “violenta” del duca, che vede Satine come una sua proprietà di cui poter disporre a piacimento.

Lei, nel frattempo, scopre di avere una grave malattia e deve combattere tra il suo desiderio d’amore smisurato, che si amplia anche in un autentico e totale voler bene a Christian, e il mondo esterno che la costringe a lasciar perdere perché “The show must go on”: lo spettacolo deve continuare, come vogliono il duca e l’impresario Harold Zidler che dirà: «Satine, noi non possiamo permetterci l’amore».

Ne uscirà fuori una storia drammatica e struggente, oltre che piena di bellezza perché ci dice di come il cuore, anche il più duro, può aprirsi e la vita cambiare davvero. Una storia che Satine chiederà a Christian, in punto di morte, di scrivere e raccontare, così sarebbe stata per sempre con lui.

«Questa storia parla di Verità, Bellezza, Libertà, ma soprattutto Amore», dice il finale del film. Un film che, se toccherà qualche tua corda, ti lascerà dentro un magone che sarà la vera misura del tuo desiderio. Non perderlo. Non perderlo mai.

Articolo precedenteLiberazione N.2 – Claudio Chieffo
Articolo successivoPreghiera della tristezza e della stanchezza – L. Giussani

Lascia una risposta

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome