Pasolini: “Il Vangelo è una grande opera intellettuale”

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Biagi: Come mai un marxista come lei trae molto spesso ispirazione dai soggetti che escono dal Vangelo, dalle testimonianze dei seguaci di Cristo?

Pasolini: Torniamo sempre a quel mio vivere in maniera molto interiore le cose. Evidentemente il mio sguardo verso le cose del mondo, verso gli oggetti, è uno sguardo non naturale, non laico, vedo sempre le cose come un po’ miracolose. Ogni oggetto per me è miracoloso. Ho una visione, in maniera sempre informe, diciamo così, non confessionale, in un certo qual modo religiosa del mondo. Ecco perché investo questo mio modo di vedere le cose anche nelle mie opere.

Biagi: Il Vangelo la consola?

Pasolini: Intende il Vangelo di Cristo? In questo caso escludo totalmente la parola “consolazione”. Per me il Vangelo è una grandissima opera intellettuale, una grandissima opera di pensiero, che non consola, che riempie, integra, rigenera, mette in moto i propri pensieri, ma la consolazione, che farsene della consolazione? La consolazione è una parola come “speranza”.

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