Anna e Marco – Lucio Dalla

Dall'album "Lucio Dalla" (1979)

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Può succedere, in un locale, che due persone si chiedano «dov’è la strada per le stelle». Normalmente chi è in locale non si chiede qual è la strada per le stelle. Sta nel locale, basta! Non va oltre. E invece Anna e Marco se lo chiedono.

Perché Anna ha uno sguardo bello, ma è uno «sguardo che ogni giorno perde qualcosa». Ed è lo strazio che io vivo ogni giorno quando accompagno o vado a prendere i miei figli alle scuole elementari e poi entro nel liceo. E capisco cos’è uno sguardo che ogni giorno perde qualcosa. E vorrei non arrivasse mai.

Quando è quel momento? Quando è il momento in cui si inizia a perdere la luce negli occhi? Qual è quel momento in cui ci si abitua a «poca vita sempre quella»? Ecco quel momento io vorrei non arrivasse mai.

Dino Buzzati una volta disse: Quando è che ho smesso di essere giovane? Quando ho smesso di fare le scale due alla volta, ma quel giorno non l’ho capito perché quel giorno era semplicemente che mi sentivo un po’ stanco e allora le ho fatte una alla volta. Potessi tornare indietro resisterei e direi “No! Le faccio due alla volta!”, perché da quel giorno è finita la giovinezza. Oppure lo sguardo inizia a spegnersi e allora si rimane «stella di periferia».

Bellissimo quando Lucio Dalla dice in questa canzone «c’è una checca che fa il tifo». Lucio Dalla era omosessuale, ma non aveva il problema di difendere certe immagini. Non aveva problema a dire «c’è una checca che fa il tifo». Non glie ne fregava niente.

Però anche in un locale con la checca che fa il tifo, nella solita «poca vita sempre quella», si affaccia ad un certo punto la domanda, in Anna e Marco, «dov’è la strada per le stelle?». Che cosa permette a questa solita vita di essere invece attraversata da un chiarore immenso?

Testo

Anna come sono tante
Anna permalosa
Anna bello sguardo
Sguardo che ogni giorno perde qualcosa

Se chiude gli occhi lei lo sa
Stella di periferia
Anna con le amiche
Anna che vorrebbe andar via

Marco grosse scarpe e poca carne
Marco cuore in allarme
Con sua madre e una sorella
Poca vita, sempre quella

Se chiude gli occhi lui lo sa
Lupo di periferia
Marco col branco
Marco che vorrebbe andar via

E la luna è una palla ed il cielo è un biliardo
Quante stelle nei flippers, sono più di un miliardo
Marco dentro a un bar non sa cosa farà
Poi c’è qualcuno che trova una moto e si può andare in città

Anna bello sguardo, non perde un ballo
Marco che a ballare sembra un cavallo
In un locale che è uno schifo
Poca gente che li guarda, c’è una checca che fa il tifo

Ma dimmi tu dove sarà
Dov’è la strada per le stelle
Mentre ballano
Si guardano e si scambiano la pelle e cominciano a volare

Con tre salti sono fuori dal locale
Con un’aria da commedia americana
Sta finendo anche questa settimana

Ma l’America è lontana
Dall’altra parte della luna
Che li guarda e anche se ride
A vederla mette quasi paura

E la luna, in silenzio, ora si avvicina
Con un mucchio di stelle cade per strada
Luna che cammina, luna di città
Poi passa un cane che sente qualcosa, li guarda, abbaia e se ne va

Anna avrebbe voluto morire
Marco voleva andarsene lontano
Qualcuno li ha visti tornare
Tenendosi per mano

Commento e interpretazione di Capasa

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