Le differenze naturali tra uomo e donna

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In un clima di grande confusione e malessere in cui si vogliono cancellare le differenze tra uomini e donne, ritenute mere costruzioni culturali, può essere utile fare chiarezza su quelle differenze di genere che sono sempre state tali in tutte le epoche e culture e che diverse ricerche scientifiche attestano avere un’origine naturale.

Nella nostra epoca viviamo una crisi generale d’identità e di senso; non siamo più amati come un tempo e le relazioni sono liquide, vuote o di convenienza, ma imputare il malessere che ne deriva alle differenze di genere vuol dire prendere un granchio.

Forzando la mano con l’ideologia dell’indifferenza non solo si rischia di andare contro la nostra stessa natura di uomini e di donne, ma anche (e soprattutto!) di ricercare il problema ad un livello sbagliato, quello del “chi-fa-cosa”, mancando clamorosamente l’obiettivo e imponendo una cultura individualista in cui ci si realizza solo affermando la propria immagine di potere.

Così uomini e donne appaiono sempre più uguali, ma sempre più schiavi di un potere che li vuole appiattiti, come infelici automi solitari che pensano solo a produrre e consumare.

Invece l’obiettivo è essere felici, poter amare e vedere la bellezza nelle cose. E quando lo raggiungi ti accorgi che il vero problema non era nelle differenze, che portano con sé dei pro e dei contro per entrambi i generi, ma nel senso di quello che fai, ossia perché e per-chi lo fai.

E poi c’è una bellezza frutto della differenza. Come scrisse Giorgio Gaber in un suo celebre monologo:

Secondo me la donna e l’uomo sono destinati a rimanere assolutamente differenti. E contrariamente a molti io credo che sia necessario mantenerle, se non addirittura esaltarle, queste differenze. Perché proprio da questo scontro-incontro, tra un uomo e una donna, che si muove l’universo intero. All’universo non gliene importa niente dei popoli e delle nazioni, l’universo sa soltanto che senza due corpi differenti, e due pensieri differenti, non c’è futuro.

Perché l’uomo e la donna sono sempre stati diversi?
Anzitutto in origine ci sono due differenze naturali fondamentali:

  1. La donna è l’unica che può generare nuova vita e prendersene cura con l’allattamento
  2. L’uomo è più forte fisicamente

Tali aspetti naturali fondamentali hanno determinato differenze nella distribuzione dei compiti in ambito familiare e nella società, specie prima della rivoluzione tecnologica e consumistica degli anni 60-70 del secolo scorso, oltre che influito sulle relative propensioni e interessi.

Oltre questi, tuttavia, ci sono altri tratti differenzianti di origine naturale che si mantengono costanti attraverso le epoche e le culture. Non sono schemi rigidi che non prevedono eccezioni, ma risultano essere “preponderanti”.

I maschi mostrano maggiore:

  • orientamento spaziale
  • intraprendenza
  • aggressività
  • invadenza
  • espansione
  • trascendenza

Le femmine mostrano maggiore:

  • abilità linguistica
  • empatia
  • cura emotiva
  • ricettività
  • avvolgimento
  • immanenza

Orientamento spaziale

È ampiamente riconosciuto che gli uomini tendono ad avere un migliore orientamento spaziale rispetto alle donne. Questa differenza è stata osservata in vari contesti e può essere attribuita a diversi fattori, tra cui quelli biologici, evolutivi e sociali.

Le evidenze di questa differenza si trovano in diversi studi e ricerche:

  • Studi comportamentali: Numerosi studi comportamentali hanno dimostrato che gli uomini superano spesso le donne in compiti che richiedono orientamento spaziale, come la navigazione in un ambiente tridimensionale, l’interpretazione di mappe o la ricostruzione di percorsi.
  • Ricerche neuroscientifiche: Studi di neuroimaging hanno evidenziato differenze nel cervello maschile e femminile che possono influenzare l’orientamento spaziale. Ad esempio, alcune ricerche hanno mostrato che gli uomini tendono ad avere una maggiore attivazione di alcune aree cerebrali coinvolte nell’orientamento spaziale, come l’ippocampo e il precuneo.
  • Differenze evolutive: Si ipotizza che le differenze di orientamento spaziale tra uomini e donne possano avere radici evolutive. Durante l’evoluzione umana, gli uomini potrebbero aver sviluppato abilità di navigazione spaziale più acute per scopi come la caccia o la difesa del territorio, mentre le donne potrebbero aver privilegiato abilità diverse, come la cura dei figli o la raccolta di cibo nelle vicinanze del campo.
  • Fattori culturali e sociali: Anche se le differenze di genere nell’orientamento spaziale hanno una base biologica, i fattori culturali e sociali possono influenzare la loro manifestazione. Ad esempio, le differenze nell’educazione, nelle opportunità di apprendimento e nell’esposizione a determinati tipi di attività possono contribuire alla differenza di abilità osservata tra uomini e donne.

Come influenza la vita

L’orientamento spaziale può influenzare mediamente la vita di un uomo in modo diverso rispetto a una donna:

  • Orientamento durante viaggi e navigazione: Gli uomini potrebbero mostrare una maggiore capacità di orientamento durante viaggi e navigazione, sia che si tratti di orientarsi in una città sconosciuta, leggere mappe o seguire indicazioni stradali. Questo può contribuire a una maggiore fiducia nell’esplorare nuovi luoghi e nel muoversi autonomamente.
  • Parcheggio automobile: L’orientamento spaziale può influenzare la capacità di parcheggiare bene un’automobile, dato che riguarda la capacità di percepire la posizione e l’orientamento degli oggetti nello spazio circostante e di navigare efficacemente in esso. Quando si tratta di parcheggiare un’auto, l’orientamento spaziale è fondamentale per valutare la distanza tra l’auto e gli altri veicoli, nonché per manovrare con precisione nell’area di parcheggio disponibile.
  • Attività ricreative e sportive: In molte attività ricreative e sportive, come escursionismo, arrampicata, caccia o pesca, l’orientamento spaziale è essenziale per la sicurezza e il successo. Gli uomini potrebbero mostrare una maggiore propensione per queste attività e trarre vantaggio dall’abilità di navigare efficacemente negli ambienti naturali.
  • Lavori che richiedono abilità spaziali: Alcune professioni o lavori possono richiedere una forte abilità spaziale, come architetti, ingegneri, piloti, marinai o agricoltori. Gli uomini potrebbero essere più rappresentati in queste professioni e trarre vantaggio dall’abilità di comprendere e manipolare lo spazio in modi complessi e tecnici.
  • Giocattoli e hobby: Nei primi anni di vita, gli uomini potrebbero essere più inclini a giocare con giocattoli che coinvolgono abilità spaziali, come puzzle tridimensionali, costruzioni o modellismo. Questo può influenzare lo sviluppo delle abilità spaziali fin dalla giovane età e influenzare le scelte future riguardo hobby e interessi.
  • Competenze legate alla meccanica e al fai-da-te: Gli uomini possono mostrare una maggiore abilità nell’assemblare e riparare oggetti, come automobili, elettrodomestici o mobili. Questo può essere dovuto alla capacità di comprendere la spazialità delle parti e dei componenti e di visualizzare mentalmente come questi si relazionano tra loro.

Studi e ricerche

Ci sono diverse ricerche che hanno esaminato le differenze di genere nell’orientamento spaziale e nelle abilità correlate. Ecco alcuni esempi di studi che forniscono evidenze su questo argomento:

  • Studi sulle neuroscienze: Gli studi di neuroscienze hanno evidenziato differenze strutturali e funzionali nel cervello che potrebbero contribuire alle differenze di genere nell’orientamento spaziale. Ad esempio, una revisione della letteratura condotta da Jordan-Young e Rumiati (2012) ha esaminato le prove neuroscientifiche riguardanti le differenze di genere nel cervello e ha suggerito che alcune di queste differenze possono influenzare le abilità spaziali.
  • Ricerche comportamentali: Numerosi studi comportamentali hanno esaminato le differenze di genere nelle abilità spaziali utilizzando test specifici, come test di rotazione mentale, test di navigazione virtuale o test di percezione spaziale. Ad esempio, uno studio condotto da Linn e Petersen (1985) ha esaminato le abilità spaziali in oltre 5000 studenti e ha trovato che gli uomini tendevano a superare le donne nei test di rotazione mentale.
  • Ricerche sullo sviluppo infantile: Alcune ricerche hanno esaminato le differenze di genere nell’orientamento spaziale fin dalla prima infanzia. Ad esempio, uno studio condotto da Moore e Johnson (2008) ha esaminato le abilità spaziali in bambini di 6 mesi e ha trovato che i maschi erano più abili nel seguire un oggetto nello spazio rispetto alle femmine.
  • Ricerche sull’imaging cerebrale: Gli studi di imaging cerebrale hanno fornito ulteriori prove sulle differenze di genere nelle abilità spaziali. Ad esempio, uno studio condotto da Colom et al. (2007) ha utilizzato la risonanza magnetica funzionale per esaminare le differenze di genere nell’attività cerebrale durante i compiti di rotazione mentale e ha trovato differenze significative tra uomini e donne.

Abilità linguistiche

È ampiamente riconosciuto che le donne tendono ad avere abilità linguistiche superiori rispetto agli uomini. Questa differenza è stata osservata in vari contesti e può essere attribuita a diversi fattori, inclusi quelli biologici, sociali e ambientali.

Ecco alcune evidenze che supportano questa affermazione:

  • Studi comportamentali: Numerosi studi comportamentali hanno dimostrato che le donne tendono ad avere una maggiore padronanza di diverse abilità linguistiche rispetto agli uomini. Ad esempio, le donne mostrano spesso una maggiore capacità di comprensione del linguaggio, una maggiore facilità nell’apprendimento di lingue straniere e una maggiore competenza nella grammatica e nell’ortografia.
  • Ricerche neuroscientifiche: Studi di neuroscienze hanno evidenziato differenze strutturali e funzionali nel cervello maschile e femminile che possono influenzare le abilità linguistiche. Ad esempio, alcune ricerche hanno trovato che le donne tendono ad avere una maggiore attivazione di alcune aree cerebrali coinvolte nel linguaggio, come l’area di Broca e l’area di Wernicke.
  • Fattori ormonali: Gli ormoni, come gli estrogeni, possono influenzare lo sviluppo e la funzione del cervello e del sistema nervoso, e si ritiene che possano giocare un ruolo nelle differenze di genere nelle abilità linguistiche. Studi hanno suggerito che gli estrogeni possono avere effetti protettivi sul cervello e favorire lo sviluppo delle abilità linguistiche nelle donne.
  • Fattori sociali e culturali: Anche se le differenze di genere nelle abilità linguistiche hanno una base biologica, i fattori sociali e culturali possono influenzare la loro manifestazione. Ad esempio, le differenze nell’educazione, nelle opportunità di apprendimento e nelle aspettative sociali possono contribuire alla differenza di abilità osservata tra uomini e donne.
  • Studi sullo sviluppo infantile: Ricerche sull’acquisizione del linguaggio nei bambini hanno evidenziato differenze di genere fin dalla prima infanzia. Ad esempio, alcune ricerche hanno trovato che le ragazze tendono a sviluppare abilità linguistiche più precoci rispetto ai ragazzi, come un vocabolario più ampio e una maggiore comprensione del linguaggio.

Come influenzano la vita

Le abilità linguistiche possono influenzare la vita delle donne in vari modi rispetto agli uomini, poiché la comunicazione è un elemento cruciale in molte sfere della vita sociale, lavorativa e personale. Ecco alcuni modi in cui le abilità linguistiche delle donne possono avere un impatto significativo:

  • Comunicazione interpersonale: Le donne tendono ad avere una maggiore sensibilità alla comunicazione non verbale, alla prossemica (uso dello spazio) e alla paralinguistica (tono di voce, espressioni facciali), il che può facilitare le interazioni interpersonali più empatiche e connesse. Questa abilità può essere vantaggiosa nelle relazioni personali, nelle amicizie e nelle dinamiche familiari.
  • Carriera: Le abilità linguistiche delle donne possono influenzare positivamente le loro opportunità di carriera, specialmente in settori che richiedono una forte competenza comunicativa, come la comunicazione aziendale, il giornalismo, la pubblicità, il marketing e la gestione delle risorse umane. Le donne con competenze linguistiche avanzate possono eccellere in ruoli che richiedono negoziazione, persuasione e leadership carismatica.
  • Educazione: Le abilità linguistiche delle donne possono avere un impatto significativo sul loro successo accademico. Le donne tendono ad avere migliori abilità nella lingua scritta e orale, il che può riflettersi nei loro risultati scolastici, nell’accesso all’istruzione superiore e nelle opportunità di carriera correlate.

Studi e ricerche

Ci sono diverse ricerche e studi che hanno esaminato il ruolo delle abilità linguistiche nelle differenze di genere e nel loro impatto sulla vita quotidiana. Ecco alcuni esempi:

  • Comunicazione interpersonale: Studi sulla comunicazione interpersonale hanno spesso evidenziato differenze di genere nelle strategie comunicative e negli stili di linguaggio. Ad esempio, una ricerca condotta da Holmes (2006) ha mostrato che le donne tendono ad utilizzare una comunicazione più cooperativa e ad essere più orientate verso la costruzione di relazioni nei loro discorsi, mentre gli uomini possono essere più orientati verso la risoluzione dei problemi e l’affermazione del proprio status.
  • Successo accademico e professionale: Numerose ricerche hanno dimostrato che le abilità linguistiche possono influenzare il successo accademico e professionale. Ad esempio, uno studio condotto da Spelke et al. (2012) ha suggerito che le donne tendono ad avere una maggiore padronanza delle abilità linguistiche rispetto agli uomini, il che può riflettersi nei risultati accademici e nella performance lavorativa.
  • Leadership e negoziazione: Studi hanno evidenziato che le donne possono utilizzare abilmente il linguaggio per creare connessioni emotive e promuovere la collaborazione in contesti di leadership e negoziazione (Eagly & Carli, 2007). Inoltre, la capacità di comunicare in modo efficace può influenzare la percezione della competenza e dell’autorità, aspetti importanti in ambito lavorativo e sociale.
  • Empatia e relazioni interpersonali: Le abilità linguistiche possono facilitare la capacità di comprendere e rispondere alle emozioni degli altri, contribuendo così alla qualità delle relazioni interpersonali e alla capacità di risolvere conflitti. Studi hanno suggerito che le donne tendono ad avere una maggiore empatia e competenza relazionale, che possono essere sostenute dalle loro abilità linguistiche (Baron-Cohen & Wheelwright, 2004).

Intraprendenza

L’intraprendenza caratterizza mediamente più gli uomini delle donne.

  • Avvio di un’attività imprenditoriale: Le ricerche suggeriscono che gli uomini sono più inclini a intraprendere nuove iniziative imprenditoriali rispetto alle donne. Questo potrebbe essere dovuto a una serie di fattori, tra cui la propensione al rischio, la fiducia nelle proprie capacità imprenditoriali e la rete di supporto disponibile.
  • Progressione di carriera: In molte professioni e settori, l’intraprendenza può essere cruciale per avanzare di carriera. Gli uomini potrebbero essere più propensi a prendere iniziative audaci, come cercare nuove opportunità di lavoro, chiedere aumenti di stipendio o assumersi maggiori responsabilità sul lavoro.
  • Partecipazione in settori competitivi: In settori altamente competitivi come la finanza, la tecnologia o lo sport professionistico, l’intraprendenza può offrire un vantaggio significativo. Gli uomini potrebbero essere più inclini a competere in questi settori e ad assumersi rischi maggiori per raggiungere il successo.
  • Esplorazione di nuove aree: Gli uomini potrebbero essere più inclini a esplorare nuovi territori, sia fisicamente che concettualmente. Ciò potrebbe tradursi in viaggi più avventurosi, esplorazione di nuove carriere o investimenti in settori innovativi.
  • Assunzione di ruoli di leadership: L’intraprendenza è spesso un tratto desiderabile nei leader, poiché implica la capacità di prendere decisioni difficili e guidare gli altri verso obiettivi comuni. Di conseguenza, gli uomini potrebbero essere più rappresentati in ruoli di leadership in molte organizzazioni.

Studi e ricerche

Le ricerche sulle differenze di genere nell’imprenditorialità sono un campo complesso e in continua evoluzione, e ci sono studi che sostengono diverse conclusioni su questo argomento. Tuttavia, alcune ricerche hanno effettivamente osservato che ci sono differenze di genere nella propensione all’imprenditorialità. Ecco alcuni esempi di studi e ricerche che hanno indagato su questo argomento:

  • Global Entrepreneurship Monitor (GEM): Il Global Entrepreneurship Monitor è una ricerca internazionale che studia l’attività imprenditoriale in vari paesi. Secondo i dati del GEM, in molti paesi ci sono differenze di genere nell’imprenditorialità, con una maggiore prevalenza di uomini che intraprendono attività imprenditoriali rispetto alle donne.
  • Studi Accademici: Numerosi studi accademici hanno esaminato le differenze di genere nell’imprenditorialità. Ad esempio, uno studio condotto da Fairlie e Robb (2009) negli Stati Uniti ha rilevato che gli uomini sono più inclini a intraprendere nuove iniziative imprenditoriali rispetto alle donne.
  • Indagini e sondaggi: Diverse indagini e sondaggi condotti su imprenditori e aspiranti imprenditori hanno anche trovato che gli uomini sono più inclini a intraprendere attività imprenditoriali rispetto alle donne. Questi sondaggi possono raccogliere informazioni sulle motivazioni, le sfide e le esperienze degli imprenditori di entrambi i sessi.

Natura o cultura?

Alcune differenze di genere possono avere radici biologiche o neurologiche. Ad esempio, alcune ricerche suggeriscono che ci potrebbero essere differenze innate nelle preferenze, nelle abilità e nei comportamenti tra i sessi che possono influenzare le scelte professionali e imprenditoriali.

Tuttavia, è importante notare che l’interazione tra biologia e ambiente è complessa e che molti comportamenti e preferenze sono modellati anche dalle esperienze individuali e culturali.

Empatia

Le donne tendono ad avere una maggiore empatia rispetto agli uomini. Questa differenza è stata osservata in diversi contesti e può essere attribuita a una combinazione di fattori biologici, sociali e culturali.

Ecco alcune evidenze che supportano questa affermazione:

  • Studi comportamentali: Numerosi studi comportamentali hanno dimostrato che le donne tendono ad essere più empatiche degli uomini. Questo si manifesta attraverso una maggiore capacità di comprendere e rispondere ai sentimenti, alle emozioni e ai bisogni degli altri, nonché una maggiore propensione ad assumere il punto di vista degli altri.
  • Ricerche neuroscientifiche: Studi di neuroscienze hanno evidenziato differenze nel cervello maschile e femminile che possono influenzare l’empatia. Ad esempio, alcune ricerche hanno trovato che le donne tendono ad avere una maggiore attivazione di alcune aree cerebrali coinvolte nell’empatia, come il cervello limbico e il sistema di specchio neurale.
  • Fattori ormonali: Gli ormoni, come gli estrogeni, possono influenzare la capacità di empatia. Alcuni studi suggeriscono che gli estrogeni possono avere effetti positivi sul cervello e sul sistema nervoso, favorendo la sensibilità emotiva e la capacità di riconoscere le emozioni negli altri.
  • Fattori sociali e culturali: Anche se le differenze di genere nell’empatia hanno una base biologica, i fattori sociali e culturali possono influenzare la loro manifestazione. Ad esempio, le donne spesso sono considerate più attente alle emozioni e alle relazioni interpersonali, mentre gli uomini possono essere incoraggiati a mostrare meno emotività e più assertività.
  • Studi sullo sviluppo infantile: Ricerche sull’empatia nei bambini hanno evidenziato differenze di genere fin dalla prima infanzia. Ad esempio, alcune ricerche hanno trovato che le bambine tendono a manifestare comportamenti empatici più precoci rispetto ai bambini, come la condivisione, il conforto e la collaborazione.

Come influenza la vita

L’empatia può influenzare la vita delle donne in diversi modi rispetto agli uomini:

  • Relazioni interpersonali più empatiche: Le donne possono avere una maggiore predisposizione a comprendere le emozioni e i bisogni degli altri, il che può favorire la creazione di relazioni interpersonali più intime e soddisfacenti. Essere empatiche può facilitare la comunicazione emotiva e promuovere una maggiore connessione con amici, familiari e partner romantici.
  • Ruoli di cura e supporto: Le donne possono essere più inclini a svolgere ruoli di cura e supporto all’interno della famiglia e della comunità, in parte a causa della loro maggiore capacità empatica. Questo può tradursi in un maggiore coinvolgimento nel prendersi cura dei bambini, degli anziani o di altri membri vulnerabili della società.
  • Maggiore comprensione delle esigenze dei bambini: Le donne, grazie alla loro empatia naturale, possono avere una maggiore comprensione delle esigenze emotive e psicologiche dei bambini. Questo può influenzare lo stile genitoriale, incoraggiando pratiche parentali più sensibili e capaci di soddisfare i bisogni emotivi dei figli.
  • Capacità di comprensione emotiva: Le donne tendono ad essere più abili nel riconoscere e comprendere le emozioni degli altri. Studi hanno dimostrato che le donne mostrano una maggiore attività neurale nelle regioni coinvolte nell’elaborazione delle emozioni altrui, come l’amigdala e il cingolo anteriore.
  • Scelte lavorative orientate all’aiuto e al supporto: Le donne possono essere più attratte da professioni e carriere che consentono loro di esprimere la propria empatia e di fornire aiuto agli altri, come insegnanti, assistenti sociali, infermiere o professionisti della salute mentale. Basti pensare che in Italia sono donne più del 99% delle insegnanti nella scuola dell’infanzia, circa l’80% dei docenti in genere, circa l’82,5% degli psicologi e il 76,5% degli infermieri.
  • Gestione dei conflitti e delle relazioni lavorative: Nell’ambito lavorativo, le donne possono utilizzare la loro empatia per gestire i conflitti e le dinamiche relazionali in modo più efficace. Essere capaci di comprendere e affrontare le emozioni degli altri può favorire una leadership più collaborativa e un clima lavorativo più armonioso.

Studi e ricerche

Ci sono diverse ricerche e studi che supportano le differenze di genere nell’empatia. Ecco alcuni esempi di studi significativi:

  • Studi sulle differenze neurali: Ricerche condotte utilizzando la risonanza magnetica funzionale (fMRI) e la tomografia a emissione di positroni (PET) hanno evidenziato differenze di attivazione cerebrale durante le attività empatiche tra uomini e donne. Ad esempio, gli studi condotti da Schulte-Rüther et al. (2008) e Cheng et al. (2009) hanno evidenziato differenze nel coinvolgimento di alcune regioni cerebrali associate all’empatia tra i sessi, evidenziando differenze nella attivazione delle regioni cerebrali coinvolte nell’empatia durante la visualizzazione di immagini emotive tra uomini e donne.
  • Studi sulle basi genetiche: Alcune ricerche hanno esaminato il ruolo dei fattori genetici nelle differenze di genere nell’empatia. Ad esempio, uno studio condotto da Warrier et al. (2018) ha dimostrato che alcune varianti genetiche associate alla funzione cerebrale, correlate alle differenze individuali nell’empatia, sono più comuni nelle donne rispetto agli uomini.
  • Esperimenti comportamentali: Alcuni esperimenti comportamentali hanno dimostrato che le donne tendono ad avere una maggiore capacità di riconoscere e rispondere alle emozioni altrui. Ad esempio, uno studio condotto da Baron-Cohen et al. (2001) ha utilizzato il Test degli Occhi e ha riscontrato che le donne hanno ottenuto punteggi più alti nel riconoscere le espressioni facciali emotive.
  • Studi sullo sviluppo precoce: Ricerche condotte su neonati e bambini hanno suggerito che le differenze di genere nell’empatia possono emergere fin dalla prima infanzia. Ad esempio, gli studi condotti da Lutchmaya et al. (2002) e Baron-Cohen et al. (2005) hanno esaminato le reazioni dei neonati maschi e femmine alle espressioni facciali emotive e hanno riscontrato differenze nel tempo di risposta e nell’intensità della risposta emotiva, suggerendo una predisposizione precoce verso l’empatia nelle bambine.
  • Studi su campioni di popolazione: Alcuni studi hanno esaminato differenze di genere nell’empatia in campioni di popolazione più ampi. Ad esempio, uno studio condotto da Davis (1980) ha esaminato le risposte di uomini e donne a situazioni di aiuto e ha riscontrato che le donne erano più propense a offrire aiuto e supporto emotivo.
  • Meta-analisi e revisioni sistematiche: Meta-analisi e revisioni sistematiche della letteratura scientifica hanno confermato ripetutamente l’esistenza di differenze di genere nell’empatia. Ad esempio, una revisione sistematica condotta da Christov-Moore et al. (2014) ha esaminato empathy and its relation to theory of mind e ha evidenziato differenze significative tra uomini e donne.
  • Ruoli di genere e comportamenti empatici: Uno studio condotto da Eisenberg e Lennon (1983) ha esaminato le differenze di genere nei comportamenti empatici nei bambini e ha riscontrato che le ragazze tendono ad essere più empatiche dei ragazzi. Questa ricerca suggerisce che le differenze di genere nell’empatia possono emergere fin dalla prima infanzia e persistere nella vita adulta.
  • Empatia e relazioni interpersonali: Studi hanno dimostrato che le donne tendono ad avere una maggiore sensibilità e capacità empatica, che può influenzare positivamente la qualità delle loro relazioni interpersonali. Ad esempio, uno studio condotto da Davis (1983) ha evidenziato che le donne mostrano una maggiore sensibilità alle esigenze emotive dei loro partner romantici, il che contribuisce a una maggiore soddisfazione nella relazione.
  • Ruoli di cura e supporto: Ricerche hanno dimostrato che le donne sono spesso più coinvolte in ruoli di cura e supporto all’interno della famiglia e della comunità, che possono richiedere una maggiore empatia. Ad esempio, uno studio condotto da Taylor et al. (2011) ha esaminato il ruolo dell’empatia nelle professioni sanitarie e ha riscontrato che le donne tendono ad avere una maggiore empatia nei confronti dei pazienti.

Donne e uomini nel calcio

Per sostenere l’idea che le donne siano discriminate, occorre interpretare alcune attività a prevalenza maschile come strumenti di potere. Ciò è avvenuto anche con lo sport del calcio che si è diffuso tra le donne molto meno rispetto agli uomini, ovunque nel mondo.

Ciò è stato letto, dalla persone poco avvedute che fanno opinione nella nostra epoca, come una discriminazione nei confronti delle donne, analoga alle discriminazioni razziali. Siccome il calcio sarebbe uno strumento di potere e non uno sport come tutti gli altri, un complotto maschile mondiale avrebbe deciso di limitarlo alle donne. Ma è proprio così?

Calcio vs pallavolo

Per essere chiaro partirò dalla mia semplice esperienza di vita, in cui ho avuto la possibilità di giocare diverse partine miste uomini-donne sia di calcio che di pallavolo. Tra le due c’è sempre stata una differenza abissale.

In una partita di calcio in cui le squadre sono miste – anche se le donne presenti frequentano una scuola calcio – vige sempre una regola: gli uomini non possono segnare. Quindi la partita diventa una sfida tra uomini per eleggere i più bravi a far segnare le donne della propria rispettiva squadra.

Inoltre non si vedono falli commessi dagli uomini ai danni delle donne; ci vanno sempre piano, evitano contrasti fisici, non danno spallate regolari.

Una partita molto anomala con delle regole tutte sue.

Nella pallavolo, al contrario, la partita è normalissima. Non ci si accorge di una differenza tra uomini e donne. Tutti vanno a punti. Tutti fanno schiacciate. Tutti giocano dando il proprio meglio e le regole sono uguali per tutti.

Era così difficile capire il perché il calcio si è diffuso molto più tra gli uomini rispetto ad altri sport come la pallavolo?

Si potrebbe quindi affermare che il calcio, come come il rugby e le arti marziali, sono sport più maschili perché basati sul contatto fisico. In altre parole si diffondono “naturalmente” più tra gli uomini perché quella differenza spinge le donne ad interessarsi di attività sportive in cui emerge meno, così come spinge gli uomini ad organizzare partite di calcio di “soli uomini” affinché si svolgano “normalmente” e siano competitive. Ovviamente ciò non vuol dire che sia immorale per una donna giocare a calcio (lo sport fa sempre bene!), ma semplicemente spiega il perché si è creata questa differenza.

A maggior ragione che in altri sport, nel calcio risulta particolarmente sensata la divisione tra sezioni maschili e femminili.

Propaganda e manipolazione sul calcio femminile

Diverse multinazionali stanno investendo milioni di dollari per convincere le donne a giocare a calcio. Anche le società calcistiche più importanti e ricche al mondo stanno pubblicizzando molto il calcio femminile sfruttando il proprio pubblico fan di quello maschile.

C’è una vera e propria propaganda in atto che passa come un’attività benefica contro le discriminazioni. La più curiosa è quella messa in piedi da Gillette che, nonostante sia un brand di lamette da barba avente come target i maschi, ha incentrato spesso la propria pubblicità su immagini di donne che giocano a calcio e che ti fanno la morale sul fatto che il calcio è uno sport anche per donne.

Sembra incredibilmente che mettono da parte i propri interessi di business pur di fare questa propaganda, dato che in quelle pubblicità non ti stanno convincendo esattamente a comprare le loro lamette.

Il capitalismo ha sempre obiettivi più profondi, strategici e a lungo termine per massimizzare i propri profitti, di quelli che possiamo immaginare. E le donne sono nel suo mirino da tempo, dato che sono quelle che più disubbidiscono allo schema della produzione e del consumo.

Conclusione

L’articolo ha esaminato 4 fattori di differenziazione tra uomini e donne: l’orientamento spaziale, le abilità linguistiche, l’intraprendenza e l’empatia, con una parentesi aperta sullo sport.

Volutamente non esamina anche tutti gli altri fattori perché l’obiettivo non è riempire il lettore di tante informazioni, bensì aprirgli gli occhi sulla realtà della differenza sessuale fornendogli un metodo di valutazione.

Ricordare le differenze tra uomini e donne non significa ingabbiarli in schemi rigidi o discriminarli, al contrario è un invito a trovare quella bellezza nella differenza che solo l’amore può donare, rifiutando quell’ideologia dell’indifferenza e quella cultura individualista di stampo borghese che vuole donne e uomini insoddisfatti che lottino tra loro per affermare nel mondo la propria immagine di potere.

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