L’innamoramento: la scoperta dell’interezza dell’Io – E.Aceti

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Ho conosciuto lo psicologo Ezio Aceti in occasione di un suo intervento in parrocchia e quando toccò l’argomento dell’innamoramento, per illustrarlo al meglio, non fece altro che raccontare una sua storia. Una storia bella che ha suscitato in me un senso di nostalgia, anche se era la sua.

Nel capitolo 2 del suo libro “I linguaggi del corpo” si approccia all’innamoramento da puro analista. Devo constatare che il metodo migliore per comunicare questa realtà è proprio quello del raccontare una storia, ma l’innamoramento è un fenomeno così straordinario, nella sua capacità di far scoprire l’interezza del nostro Io, che merita di essere approfondito anche con il metodo analitico.

Buona lettura.

L’esperienza trascendendale dell’essere innamorati

Se i due vivono identificati nel proprio corpo animato, cioè mosso, spinto dall’anima incarnata, tutta la vita cambia e la dinamica si trasforma.

La prima sorpresa di questa esperienza è che la si avverte come unica al mondo, e ci si sente intensamente corpo per le elettrizzanti emozioni che si vivono (pensiamo al classico colpo di fulmine) e ancor più intensamente anima, che si rivela come “incarnata”, ma soprattutto come è nella sua essenza, e cioè amore.

Tutto ciò porta a prendere l’esperienza dell’innamoramento come percorso privilegiato per arrivare a scoprire l’identità personale, confusamente intuita al di là dell’identità sessuale (più in profondo, più al centro, più globale). È preferibile perché conduce a identificare proprietà dell’anima (l’io, il tu, l’io-tu), continuando a studiare le proprietà del corpo, cosa relativamente più facile.

Corpo che è senza dubbio corpo animato, quando viene “colto sul fatto” che è, in tutti i sensi straordinario, dell’innamoramento.

Infatti, se sboccia l’innamoramento, diventa centro dell’attenzione il «tu», possessore di quel corpo sensazionale, che prima non vedevo. Questo capovolgimento d’interessi provoca un sottosopra totale: le sensazioni (eccitazioni, attrazioni, pulsioni) restano forti, ma ora sono messe sotto da una forza potente e come “venuta da fuori”, che invece “mette sopra” nella mia coscienza la massima attenzione al tuo «tu» di persona, e questo provoca poi la scoperta del mio «io» di persona. Strano, ma è così che avviene.

Questa attenzione al «tu» è sicuramente il frutto più bello per l’innamorato perché apre l’Io verso l’altro Io più profondo e fa scoprire qualcosa che fino a quel momento era sconosciuto.

Così due lampi abbagliano la coscienza in quei miracolosi momenti: il mio «io», per quanto Io-corporeo, d’improvviso non vuole più «fare sesso»: vuole solo «fare l’amore»; il «sì», se viene detto, sarà amore solo se libero, detto «solo perché sei tu!».

Volano alti sui tetti gli innamorati di Chagall e di tutti i grandi romanzi della letteratura per dire che quello è in assoluto il sogno del cuore umano. E se rimane un sogno, ne resta la nostalgia a fare da sottofondo della vita.

Seguendo cioè il percorso tracciato dall’esperienza dell’innamoramento per arrivare a scoprire l’identità “personale” (oltre o al di sotto di quella sessuale), si constata che l’io e il tu o diventano l’io-tu dell’innamorato o restano come individui mai nati alla vita.

I connotati del corpo innamorato

Chiediamoci ora come sia la dinamica del corpo innamorato e quali le caratteristiche che entrano in gioco.

Come prima cosa, vengono le emozioni provate in quei momenti. Si è visto che in quei momenti irrompe sulla scena una pulsione dell’io più forte delle pulsioni sessuali, una forza d’animo che piega ai suoi voleri le eccitate sensazioni del corpo, le sottomette, le vince, ma non le annienta.

Tutto il corpo con le sue sensazioni resta tutt’uno con l’anima.

Le emozioni

Tuttavia c’è nel corpo una novità rispetto alle sensazioni di prima: le emozioni. Sono anch’esse reazioni dei nervi, del cuore, del respiro, degli ormoni…, ma anche diverse. E nel corpo “innamorato” c’è più animazione che eccitazione sensoriale.

Le emozioni – che in seguito si condenseranno in sentimenti – immettono nelle sensazioni una vibrazione nuova, una spinta nuova.

Come le sensazioni, sono forze vettoriali (cioè forze con una direzione e un senso di marcia); ma le sensazioni (come forze vettoriali) spingono per sé nel senso del corpo “animale”, tendono a spostare il tutto verso il confine che separa il genere umano dal regno animale, le emozioni invece spingono nel senso del corpo animato, si rivelano più eccitate delle misteriose pulsioni dell’io, le incarnano meglio, sono più adatte agli esercizi “a corpo libero”, inventati dall’estro creativo dello spirito, più accoppiabili con immaginazioni e fantasie, disegnate dalla libertà dello spirito.

I comportamenti più evidenti

Si è visto che il momento forte del passaggio dalla voglia di «fare sesso» alla voglia di «fare l’amore» è rivelato dallo spostarsi del mio sguardo dalle curve attraenti del tuo corpo a quella «finestra dell’anima» che è il tuo sguardo attraverso cui mi arrivano gli stessi messaggi di amore corrisposto: dallo sguardo capisco se è «sì» (non se «ci stai», che vorrebbe dire fare solo sesso e allora non ci sto io, dice l’innamorato).

Spostamento di sguardi. Dunque il corpo coinvolto in pieno. Ma corpo animato, chiaramente: sarebbe non aver capito nulla dell’amore, dell’Io-persona, se si interpretasse quello spostamento del mio sguardo come un semplice passaggio da una parte all’altra del corpo, da un particolare a un altro.

Non è affatto così, questo fenomeno mostra come l’animazione che pervade il corpo con mille emozioni risulta davvero di altra natura rispetto a qualsiasi corpo fisico, perché realizza il passaggio dal limitarsi ogni volta ad una parte del corpo al tenere presente ogni volta l’intero tutto.

Anche per questo il fenomeno dell’innamoramento risulta essere il miglior osservatorio per lo studio del corpo dal punto di vista fenomenologico, tanto in quei momento rivela i suoi segreti e i suoi misteri.

Anche le emozioni sono emozioni fuori dal comune!

«Fuori dal comune» esprime bene gli stati d’animo che si provano: a quelle altissime temperature il corpo rivela quanto può essere “animato”, trasformato fin nel modo di pettinarsi, quali insospettate risorse possiede.

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