La poesia è inconsumabile – Pasolini in video

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È vero, certo, la società cerca di assimilare, integrare, certo. È l’operazione che deve fare per difendersi, però non sempre riesce. Delle volte ci sono delle operazioni di rigetto.

Adesso non possiamo parlare, in realtà, di poesia come di merce. Cioè io “produco” – tu dici, ed è vero – ma produco una merce che in realtà è inconsumabile, quindi c’è un rapporto strano tra me e i consumatori.

Ammetti che ad un certo punto in Lombardia viene un certo tipo il quale inventa un paio di scarpe che non si consumeranno mai più e un’industria milanese costruisca queste scarpe. Pensi alla rivoluzione che succederebbe nella valle padana, almeno nel settore dei calzaturifici.

Io produco una merce – che dovrebbe essere la poesia – che è inconsumabile. Morirò io, morirà il mio editore, moriremo tutti noi, morirà tutta la nostra società, morirà il capitalismo, ma la poesia resterà inconsumata.

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