[La mia generazione ha perso] Si può – Gaber

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La canzone “Si può” di Gaber parla dell’illusione, tipica dei nostri tempi, di una libertà intesa come “potere di scelta”, dato che “possiamo cambiar tutto a patto che ogni cosa vada sempre peggio”. Ecco quindi l’ossimoro “libertà obbligatoria”, tale perché “imposta dal mercato”, ma accettata e pretesa (guai a metterla in discussione!) come fosse reale.

Gaber evidenzia un certo degrado riguardo la sessualità, anch’essa ridotta a consumo nell’illusione della libertà (aspetto che approfondirà in altre canzoni/monologhi), quindi anche riguardo la percezione della bellezza del corpo, ridotta all’inseguire modelli sessualizzanti.

Evidenzia anche un certo essere diventati più volgari e carichi d’odio.

Evidenzia, inoltre, la realtà dei mass media che – imponendo dei modelli tramite il linguaggio fisico-mimico – manipolano, instupidiscono, creano a disfano mode e vizi, sempre nell’illusione della libertà.

Testo Si può (2001)

Si può
si può siamo liberi come l’aria, si può.
si può siamo noi che facciam la storia, si può.

Si può io mi vesto come mi pare
si può sono libero di creare
si può son padrone del mio destino
si può ho già il nuovo telefonino, si può.

Si può occuparsi di agriturismo
si può fare il tifo per il buddismo
si può con un gioco televisivo
si può inventare ogni giorno un divo, si può.

Basta uno spunto qualunque
e la nostra fantasia non ha confini.
Basta un talk-show un po’ scadente
e noi perpetuiamo allegramente
la creatività dei popoli latini.

Si può far miliardi con l’Enalotto
si può esser vittima di un complotto
si può far la guerra per scopi giusti
si può siamo autentici pacifisti, si può.

Si può trasgredire qualsiasi mito
si può invaghirsi di un travestito
si può fare i giovani a sessant’anni
si può far riesplodere il sesso ai nonni, si può.

Con alle spalle una storia esaltante
di invenzioni e di coraggio
è naturale che poi siamo noi
che possiamo cambiar tutto
a patto che ogni cosa vada sempre peggio.

Si può siamo liberi come l’aria, si può
si può siamo noi che facciam la storia, si può.
Libertà, libertà, libertà
libertà obbligatoria.

Sono assai cambiato sono così spregiudicato
sono infedele sono matto posso far tutto.
Viene la paura di una vertigine totale
viene la voglia un po’ anormale
di inventare una morale.

Utopia… Utopia… Utopia…pia…pia…

Si può ricoprirsi di gran tatuaggi
si può far politica coi sondaggi
si può liberarsi e cambiare ruolo
si può rinnovarsi le tette e il culo, si può.

Per ogni assillo o rovello sociale
sembra che la gente goda.
Tutti che dicon la loro facciamo un bel coro
di opinioni fino a quando
il fatto non è più di moda.

Si può far ginnastica un’ora al giorno
si può collegarsi coi siti porno
si può a ridosso delle elezioni
si può insultarsi come coglioni, si può.

Si può far discorsi convenzionali
si può con il tono da intellettuali
si può dare al mondo un messaggio giusto
si può a livello di Gesù Cristo si può.

Contro il gran numero di ideologie
che noi abbiamo rifiutato
l’unica grande invenzione davvero efficace
e che ci piace è
questa dittatura imposta dal mercato.

Si può siamo liberi come l’aria, si può
si può siamo noi che facciam la storia, si può.

…ma come, con tutte le libertà che avete
volete anche la libertà di pensare?

Utopia… Utopia… Utopia…pia…pia…

Libertà, libertà, libertà, libertà,
libertà, libertà, libertà, libertà,
libertà, libertà, libertà, libertà libertà.

Revisione

“Si può” viene prodotta da Gaber e Luporini per la prima volta nel 1976 per l’album “Libertà obbligatoria”. Successivamente viene revisionata per essere adattata ai tempi, così nel 2001 esce questa nuova versione nell’album “La mia generazione ha perso”.

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