[Un’idiozia conquistata a fatica] Il Pelo – Gaber

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Qui Gaber rappresenta, con la metafora del “pelo”, delle distorsioni generate dal potere dei consumi:

  • l’errore del sentirsi inferiori a qualcuno per quello che possiede e per il suo modo di essere più libero
  • l’illusione di migliorare la propria vita ottenendo in misura sempre maggiore cose che in realtà valgono quanto un pelo
  • La delusione infinita, perché questo meccanismo non conosce una fine. Si vuole e si ottiene sempre di più, ma si è sempre più mancanti, angosciati, nevrotici.

Testo

Ricordo che tanti anni fa io dicevo: sono un uomo felice. Beh, forse la felicità non esiste, diciamo che sono un uomo sereno. Mi basta veramente così poco. Pensate, io non ho niente.

– Io non ho niente
– Io non ho niente
– Io non ho niente
– Io ho un pelo

Eh già, lui ha un pelo, chissà poi che se ne fa di un pelo. Lui ha un pelo, e io non ho niente.
Devo ammettere che un pelo è un pelo, eh. C’è chi c’è l’ha e c’è chi non ce l’ha. Io per esempio non ce l’ho. Che a pensarci bene un pelo mi sarebbe anche utile, bisogna che me lo procuri. Io devo avere un pelo.
Uaaaaah. Io ho un pelo.

– Io ho un pelo
– Io ho un pelo
– Io ho un pelo
– Io ho dieci peli

Beato te che hai dieci peli, no per carità io non mi lamento, io il mio pelo ce l’ho. Certo che uno che ha dieci peli è già in un’altra posizione eh, uno con dieci peli ha praticamente risolto, dieci peli sono già una peluria. Bisogna che me li procuri, io devo avere dieci peli. Uaaaaah. Io ho dieci peli.

– Io ho dieci peli
– Io ho dieci peli
– Io ho dieci peli
– Io ho cento peli

Maledizione. Lui ha cento peli, io sono stanco, distrutto, non ce la faccio più, ma resta il fatto che lui ha cento peli e io ne ho dieci, e dieci peli oggi cosa sono, non sono più niente, sono una miseria, devo farcela, devo reagire, anch’io devo avere tanti peli.

coro: noi abbiamo cento peli, noi abbiamo mille peli, noi abbiamo centomila peli, noi abbiamo un milione di peli.

Per me, per i miei figli, anch’io avrò tanti peli, anch’iooooo, anch’iooooo, anch’iooooo.

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